Cibo “coltivato”, il Senato ne viete l’uso. Questione etica o poca lungimiranza?
A cura di Massimo Chisari
È nella giornata di ieri, 19 luglio, che con 93 voti a favore, 28 contrari e 33 astenuti, il Senato ha approvato il Ddl (Disegno di legge) che vieta il così detto cibo “sintetico”, proibendo quindi la produzione e la commercializzazione.
All’interno dell’Aula la bagarre, iniziata martedì e terminata mercoledì 19 mattina, è stata piuttosto accesa. Da una parte il centro Destra ha criticato il sistema definendolo poco etico e pericoloso, soprattutto per il “made in Italy”. Peccato, verrebbe da dire, che il 50% dei capi di bestiame in Italia vengano importati dall’estero.
Secondo il ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida (FdI), questi è un provvedimento “che ci pone all’avanguardia nel mondo”. Ma nel frattempo l’Olanda ha già dato il via libera ai test sulla carne e sui frutti di mare creati in laboratorio.
IL DISEGNO DI LEGGE SULLA CARNE COLTIVATA
Il Disegno di legge ora dovrà passare alla Camera per l’approvazione definitiva. Nel mentre anche l’ex ministro dell’Agricoltura, il leghista Gian Marco Centinaio, ha asserito come: “Non c’è nessun intento oscurantista: vietare la produzione e la commercializzazione in Italia della carne coltivata significa proteggere in via cautelativa la salute dei cittadini e difendere la qualità delle nostre produzioni agroalimentari e della nostra cucina”. Parla di salute, il centro Destra, ma forse dimentica come l’elevato numero di allevamenti intensivi produca danni sia all’ambiente sia alla salute umana, per via della Co2 e dell’azoto immessi in atmosfera.
PD E M5S CONTRO IL PROVVEDIMENTO DELLA MAGGIORANZA. Sì AL CIBO COLTIVATO
Non la pensano allo stesso modo le opposizioni, fuorché Azione che si è astenuta e Italia Viva che invece ha votato a favore. Il Pd della Schlein, ad esempio, nella persona della Senatrice Ylenia Zambito ha accusato la Destra di voler agitare una bandierina. Secondo la senatrice si sarebbe potuto costruire un dialogo e una strategia utili a non danneggiare l’economia del Paese e che, contestualmente, permettesse all’Italia di non isolarsi. “Invece – asserisce la senatrice del Pd – con questo provvedimento l’unica cosa che accadrà sarà quella di fermare gli investimenti e la ricerca nel nostro Paese solo perché la Destra preferisce un secco no ideologico”.
Dello stesso avviso sono i 5Stelle, che alla visone più conservatrice del centro Destra, contrappongono una visone più “garantista” e progressista.
“Anziché guardare al futuro – spiega la senatrice M5s Alessandra Maiorino – questo centro Destra promuove fake news alimentando quel clima di ignoranza che sempre in Italia impedisce un dibattito sereno e serio sugli argomenti.
Questa maggioranza – conclude la senatrice pentastellata – fa un passo indietro vietando alla scienza di produrre ciò che ancora non esiste, ma che tutti i dati dicono che potenzialmente diventerà una fetta enorme del mercato italiano, internazionale e mondiale”.
Infatti, come indicato dalla ricerca della FAO e dell’OMS pubblicata a marzo 2023, le quattro fasi del processo produttivo della carne colturale sono rappresentate dall’approvvigionamento delle cellule, dalla produzione, dalla raccolta e dal trattamento alimentare. Le cellule vengono coltivate in un brodo ricco di nutrienti necessari a facilitarne la proliferazione che non contiene nulla di chimico. Al contrario, contiene acqua, proteine, carboidrati, grassi, minerali e soprattutto vitamine.