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Hays Italia. report sul mercato del lavoro

Hays Italia. 

Presentato  il report sul mercato del lavoro Salary Guide 2025 di Hays Italia.

Mercato del lavoro: per il 2025 8 aziende su 10 pronte ad assumere, ma per il 40% dei lavoratori la soddisfazione è bassa.
Più della metà dei professionisti pronto a cambiare lavoro.

Hays Italia. 

Hays Salary Guide 2025 Carlos Manuel Soave, Managing Director Hays Italia
  • La carenza di competenze (per il 15%) e la difficoltà a trattenere il personale (19%) sono i principali ostacoli per la crescita delle imprese. Aziende pronte a investire in ambito HR.
  • Nel 2025, ben l’81% delle aziende intende assumere, soprattutto figure con contratto a tempo indeterminato (68%).
  • Crescita bassa: i lavoratori non prevedono grosse opportunità di avanzamento di carriera nell’azienda attuale (53%)
  • Retribuzioni: nel 2024 cresce leggermente lo stipendio medio dei colletti bianchi (RAL 56mila€, +3,7% sul 2023), ma resta alta l’insoddisfazione. Nel 2025, il 63% non si attende aumenti di stipendio. Per guadagnare di più si deve cambiare lavoro.
  • Nella scelta di nuovo lavoro, oltre alla retribuzione sono importanti i benefit (per il 49% dei lavoratori), i ruoli e i progetti stimolanti (43%), un ambiente lavorativo adeguato (43%), lo smart working (42%) e la crescita professionale (38%).
  • L’IA è sempre più una realtà nel mondo del lavoro: il 43% dei professionisti utilizza tecnologie o strumenti di IA Generativa (nel 2023 era il 20%) e molti la vedono come un’opportunità.
  • Team multigenerazionali: per il 74% del campione analizzato, la diversità generazionale è un asset positivo in grado di migliorare le performance dell’azienda.

Mercato del lavoro dinamico e con imprenditori pronti ad assumere nel 2025 (81%), ma resta alta la difficoltà a trovare o trattenere i talenti da parte delle aziende.
Molti lavoratori insoddisfatti (40%), soprattutto donne e over 50, con basse prospettive di carriera e tanti (51%) pronti a cambiare lavoro nel 2025 per mancanza di opportunità future, stipendio basso (anche se in leggera crescita) e ruolo poco stimolante.
Cambiare società è la strada principale per poter guadagnare di più.
I benefit sono sempre più importanti nella scelta di un lavoro, insieme a progetti stimolanti, all’ambiente lavorativo e al lavoro agile (irrinunciabile).

Cresce l’attenzione per il benessere mentale, ma non è ancora una pratica diffusa e integrata nella cultura aziendale, mentre le tecnologie o gli strumenti di IA Generativa non sono più un tabù ma una grande opportunità, soprattutto per i giovani.
Il work life balance è prioritario, dato che il 45% dei lavoratori si è trovato in difficoltà nella gestione della famiglia a causa del lavoro.

La diversità generazionale? Cade la storica rivalità tra giovani e senior, trasformandosi in valore aggiunto.
Grazie alla diversità di prospettive, questa diversità diventa un asset strategico in grado di migliorare le performance dell’azienda.

È la fotografia emersa dal report annuale Hays Salary Guide 2025[1] presentato oggi da HAYS Italia durante un evento dedicato, che ha l’obiettivo di monitorare i principali trend del mercato del lavoro in Italia per l’anno 2024 e le aspettative per il 2025.
L’indagine è stata condotta su un campione di circa mille intervistati tra colletti bianchi e aziende.

All’evento hanno partecipato, tra gli altri, Alessandro Rosina, Professore di Demografia e Statistica Sociale dell’Università Cattolica di Milano, Nicola Iacopelli, CEO di Bee It, e Silvia Wang, CEO e Co-founder di Serenis.

“Dal sondaggio emerge una situazione complessa e ricca di sfide. – commenta Carlos Manuel Soave, Managing Director di Hays Italia

Da un lato, è incoraggiante vedere che l’81% delle aziende sia pronto ad assumere, con una forte preferenza per contratti a tempo indeterminato.

Tuttavia, la bassa soddisfazione dei lavoratori e la loro propensione a cambiare lavoro indicano la necessità di un ripensamento delle strategie aziendali.

La carenza di competenze e la difficoltà a trattenere il personale sono ostacoli significativi che le imprese devono affrontare, investendo maggiormente in ambito HR.

Inoltre, l’adozione crescente di tecnologie di IA Generativa rappresenta un’opportunità per migliorare l’efficienza e l’innovazione.

Per eccellere e distinguersi sul mercato, è fondamentale creare un ambiente lavorativo stimolante e adeguato, che valorizzi la diversità generazionale e offra opportunità di crescita professionale.”

La carenza di competenze e la difficoltà a trattenere il personale sono i principali ostacoli per la crescita delle imprese.

Aziende pronte a investire in ambito HR.

Nel 2024 quasi 6 aziende su 10 hanno dichiarato di aver aumentato il proprio organico e per il 2025 più di 8 su 10 hanno intenzione di assumere soprattutto figure con contratto a tempo indeterminato (68%).

In questo contesto positivo le imprese devono però scontrarsi con alcune criticità che limitano il raggiungimento dei loro obiettivi strategici, tra cui la carenza di competenze (per il 15%) e la difficoltà a trattenere il personale, indicata dal 19% degli imprenditori e manager.

La figura più difficile da ricoprire è senza dubbio il livello intermedio (per il 57% delle aziende), mentre a livello generale le aziende indicano come cause principali della carenza di competenze la mancanza di formazione e di sviluppo professionale (39%), il calo di professionisti che entrano nel mercato del lavoro nel loro settore (36%) e i bassi livelli retributivi (34%).

Come si stanno organizzando le imprese? Per superare questi ostacoli, nel 2025 ben l’85% delle aziende è pronta a investire in ambito HR con programmi di formazione per i dipendenti (41%), adottando misure per trattenere i talenti (40%) e adattando le proprie strutture organizzative (31%).

4 lavoratori su 10 sono insoddisfatti del proprio lavoro per mancanza di opportunità future, stipendio basso e ruolo poco stimolante.

Nel 2025 ben il 51% prevede di lasciare la propria società.

Nel 2024, 6 lavoratori su 10 si ritengono soddisfatti, in linea con lo scorso anno, anche se i totalmente felici rappresentano solo una minima parte (l’8%).

Dall’altro lato, però, ci sono 4 lavoratori su 10 che vivono una situazione di “malessere”. Un esercito composto da milioni di lavoratori (perlopiù donne e over 50) pronto a trovare strade alternative.

Per il 2025 ben il 51% prevede di lasciare la propria società per un’altra (47%) o per mettersi in proprio (4%), soprattutto per mancanza di opportunità future (per il 44%), stipendio basso (43%), ruolo poco stimolante (32%) e c’è anche chi indica tra le cause il proprio manager (19%).

In aggiunta, più della metà del campione è convinto che all’interno della propria azienda non ci sia una reale possibilità di poter crescere.
I più critici sono gli over 50 (74%), “quasi” rassegnati e che vedono come unica ancora di salvezza il cambio di lavoro.

I fattori più importanti quando si considera un nuovo lavoro: vincono i benefit. Smart working (donne e giovani) e auto aziendale (per over 50) i preferiti.

Per i lavoratori la retribuzione è importante, ma quando si considera un nuovo lavoro non è l’unico aspetto. Rispetto allo scorso anno il pacchetto benefit diventa in assoluto il più apprezzato, indicato da ben il 49% degli intervistati.

Seguono i ruoli e i progetti stimolanti (43%), un ambiente lavorativo adeguato (43%), lo smart working (42%) e la crescita professionale (38%).

Le aziende hanno capito l’importanza dei benefit come strumento HR, tanto da diventare il fattore più importante per attrarre e trattenere il personale (per il 61% delle imprese), molto più delle iniziative di sviluppo della carriera.

Quali benefit ricevono i lavoratori e quali sono i più apprezzati? Attualmente quasi 7 professionisti su 10 hanno dichiarato di ricevere dei benefit che riguardano principalmente i buoni pasto, lavoro flessibile, assicurazione sanitaria o copertura medica privata.

Ma quali sono i più apprezzati?  Ai primi posti troviamo lo smart working (per il 53%), l’auto aziendale (46%) e l’assicurazione sanitaria o copertura medica privata (35%).

Da notare come per i giovani e le donne è più importante il lavoro agile, mentre gli over 50 puntano all’auto aziendale.

Nel 2024 aumentano le retribuzioni a livello generale (+3,7% sul 2023), ma resta alta l’insoddisfazione. Per guadagnare di più la strada principale è quella di cambiare azienda.

Nel 2024, lo stipendio medio annuo lordo (RAL) dei colletti bianchi, secondo un’analisi condotta da Hays Italia, si attesta intorno ai 56.000 €, registrando un aumento del 3,7% rispetto al 2023.

I compensi variano significativamente a seconda delle posizioni: Junior/Specialist (35.000 €), Senior Specialist/Coordinator (58.000 €), Manager (70.000 €), Director (78.000 €) e C-Level (98.000 €).

Tra i settori più remunerativi troviamo Life Sciences con una RAL media di circa € 71.700 e Banking con una RAL media di circa € 69.800.

Seppure i dati a livello generale siano in leggera crescita, secondo molti lavoratori (57%) l’attuale stipendio non è adeguato alle responsabilità che ricoprono e oltre 4 professionisti su 10 (43%) continuano a essere insoddisfatti della propria situazione economica.

Nel 2024, infatti, più della metà del campione intervistato non ha ricevuto alcun aumento retributivo e per il 2025 il 63% non si aspetta un incremento.

I più fortunati, invece, hanno visto crescere la busta paga principalmente perché hanno cambiato lavoro (per il 32%), solo il 21% per prestazioni individuali e il 20% per promozioni.
Un messaggio ben compreso dai lavoratori: per guadagnare di più si deve cambiare azienda.

Come si stanno orientando le società per il 2025?
Se per il 42% delle aziende non ci saranno politiche retributive aggiuntive, per il 55% sono previsti aumenti, ma contenuti (la maggior parte entro il 5%).

L’IA abbatte la diffidenza di lavoratori e imprese, ma serve molta più formazione.

L’intelligenza artificiale si sta affermando sempre più nel mondo del lavoro.
La quota di professionisti che dichiara di utilizzare tecnologie o strumenti di IA Generativa è passata dal 20% del 2023 a ben il 43% nel 2024, con punte che arrivano al 58% tra i più giovani.

Chi invece non si è ancora avvicinato all’utilizzo dell’IA sul lavoro indica come motivo principale la mancanza di comprensione, la formazione e la mancanza di competenze.
Un gap che andrà colmato se si vuole essere competitivi, anche perché a oggi l’88% dei lavoratori ritiene di non aver ricevuto una formazione adeguata da parte dell’azienda, nonostante la maggior parte sarebbe disposta a partecipare a programmi di aggiornamento o riqualificazione.

Anche la maggior parte delle imprese si dichiara favorevole: quasi 8 su 10, infatti, consentiranno ai dipendenti in futuro di utilizzare l’IA in ambito lavorativo, monitorandone però l’uso.

Team multigenerazionali: la diversità generazionale è un valore per la crescita delle imprese. Over 65 più favorevoli rispetto alla Gen Z.

Quattro generazioni diverse che convivono nello stesso ambiente lavorativo.

Secondo il 74% del campione analizzato, la diversità generazionale è un asset positivo in grado di migliorare le performance dell’azienda, e ne sono convinti soprattutto gli over 65. Il principale vantaggio? La diversità di prospettive.

Per comprendere i rapporti tra le diverse generazioni, abbiamo chiesto ai più senior (dai 45 anni in su) cosa pensano della Gen Z e viceversa. Il dato non è affatto scontato.

Otto senior su dieci, infatti, ha un giudizio molto o abbastanza positivo dei giovani, attribuendo loro la capacità di portare “freschezza” all’interno dell’azienda, di avere una visione diversa e di introdurre idee innovative e creative.

I detrattori, invece, seppur rappresentino la minoranza, mettono in evidenza la superficialità dei giovani e il fatto che il lavoro non sia ai primi posti tra le loro priorità.

I giovani sono un po’ meno positivi (66%), ma ai più senior riconoscono una grande esperienza e vedono in loro figure da cui potrebbero imparare molto. I critici, invece, portano alla luce la mentalità poco flessibile e il poco adattamento al cambiamento, la scarsa apertura al confronto e la poca voglia di imparare dai più junior. Molti li definiscono “arcaici”.

Per manager, imprenditori ed HR è importante quindi gestire i team multigenerazionali in modo adeguato, affinché le competenze e le esperienze di ciascuna fascia generazionale possano trasformarsi in un vantaggio competitivo per l’azienda stessa.

About  Hays

Hays PLC, società quotata al London Stock Exchange è uno dei leader mondiali nel Recruitment specializzato. Attivi nel mercato dal 1968, siamo presenti in 33 Paesi nel mondo con oltre 253 uffici operanti in 21 settori di mercato.
Al 30 giugno 2023, Hays impiegava oltre 13.000 dipendenti con un fatturato di £1.294,6 milioni. In Italia dal 2006 Hays S.r.l. supporta aziende e professionisti con più di 150 consulenti specializzati situati in 6 uffici nelle città di Milano, Roma, Bologna e Torino.

Info www.hays.it  o www.haysplc.com

[1] Indagine condotta con il metodo survey online su un campione di circa mille intervistati tra colletti bianchi (prevalentemente livello intermedio e management) e aziende (22% micro/piccole, 37% medie e 41% grandi).

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