L’intelligenza Artificiale. Opportunità o minaccia?
L’intelligenza artificiale è un’opportunità o una novità da guardare con circospezione? Ultimamente se ne parla molto, soprattutto per effetto di ChatGPT.
Pochi o forse nessuno sembra al momento capace di prevederne l’evoluzione di questa intelligenza artificiale, una tecnologia dal forte potenziale che apre all’umanità possibilità tanto infinite quanto sconosciute.
L’ultima frontiera è rappresentata dall’IA generativa: questa si concentra sulla generazione di nuovi dati o contenuti anziché limitarsi ad analizzare e prendere decisioni basate sui quelli esistenti come avveniva all’inizio degli anni Duemila con il machine learning e il deep learning.
Non mancano però le perplessità dei professionisti e degli studiosi, i quali – vista la velocità con cui questa nuova tecnologia sta prendendo piede – propongono uno stop per meglio conoscere lo strumento e l’evoluzione che può avere, creando dei protocolli ad hoc.
Non a caso, l’Unione Europea sta pensando ad un regolamento per limitare i possibili rischi, che l’evoluzione della IA può portare.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE, MOLTEPLICI POTENZIALITÀ E AMBITI DI APPLICAZIONE
L’approccio più pessimistico e apocalittico – per quanto non possa essere del tutto ignorato – non è certo quello giusto. Fare chiarezza sì, ma senza per questo limitare i vantaggi applicativi che questa intelligenza può apportare in molteplici ambiti lavorativi: per fino in quello del giornalismo, sempre con i giusti termini etici e professionali.
In tal senso, i primi esperimenti dimostrano come gli strumenti alimentati dall’IA, come ad esempio chat GPT, più che sostituire l’umano svolgono una funzione di aiuto, in qualche senso da “co-pilota”. La mente umana, quella che dà le istruzioni all’IA è e ha capacità decisionali, resterà impareggiabile.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE, UN AIUTO PER I PIÙ GIOVANI
L’IA può svolgere un ruolo significativo nel supporto allo studio. Alcuni sistemi forniscono un “tutoraggio virtuale”, come il caso dei chatbot: un software che utilizzano il machine learning per produrre conversazioni audio o testuali, producendo spiegazioni on demand su concetti particolarmente complicati.
Non manca il controllo delle prestazioni: l’IA può valutare i risultati degli studenti in tempo reale e, attraverso sistemi di apprendimento automatico, identificare i punti di forza e di debolezza di ognuno di loro, con annessi suggerimenti per migliorare.
L’IA E IL MONDO DEL LAVORO
La vera domanda, o meglio i principali timori, riguardano sul come l’intelligenza artificiale cambierà il mondo del lavoro.
Come ogni era, stiamo assistendo ad una nuova rivoluzione industriale, che in effetti segue quella più recente: la rivoluzione 4.0.
In questa nuova rivoluzione, ambiente fisico e digitale saranno connessi. Così come ha rilevato lo studio “A new era of generative AI for everyone” di Accenture, il 98% dei dirigenti a livello globale concorda sul fatto che l’IA svolgerà un ruolo importante nelle rispettive organizzazioni nei prossimi anni. Questo perché i suoi strumenti ottimizzeranno i compiti e cambieranno radicalmente l’organizzazione delle attività, con il risultato generale di avere processi più rapidi e meno costosi.
Alcuni settori, più di altri, saranno fortemente coinvolti in questa trasformazione. E un futuro prossimo, stima che anche quello medico sarà influenzato o rivoluzionato: l’intelligenza artificiale potrà infatti essere impiegata con successo nella diagnosi medica, per identificare patologie e suggerire trattamenti.