Omar Hassan, artista figlio della tolleranza
La luce, il tempo e le energie dell’umanità potenti “come un pugno”Omar Hassan, artista figlio della tolleranza Omar Hassan
Milano città delle possibilità, dei sogni, dell’arte che diventa essenza di vita, nella fusione tra due culture, quella egiziana del padre, mussulmano e quella italiana della madre, cattolica.
È stata questa la “culla” di Omar Hassan, giovane e quotato artista diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Brera, che svela al mondo la sua storia e il profondo significato dietro la sua arte, nata dall’abbraccio di questi due mondi distinti ma complementari.
L’ispirazione chiave del suo lavoro, “l’artista figlio della tolleranza”, riflette il suo vissuto unico, modellato da una famiglia che ha saputo insegnargli il valore del dialogo e del rispetto reciproco.
Hassan, grazie alla sua storia personale, ha imparato a raccogliere ispirazione dall’incontro delle differenze, trasformandole in preziose risorse creative.
Attraverso le sue opere presenta un messaggio potente di tolleranza e inclusione, creando un ponte tra mondi che spesso si percepiscono lontani.
In un momento storico dove le differenze culturali, il colore della pelle e le tradizioni sono spesso oggetto di conflitti sociali e politici, Omar Hassan con la sua arte ci trasmette un concetto importante: convivere nel rispetto reciproco è possibile, anzi, è fonte di crescita, cambiamento e arricchimento.
“La mia arte è un riflesso della mia identità, un mix di esperienze e influenze che mi hanno insegnato a vedere la bellezza nelle diversità – ha spiegato Hassan – e a sviluppare una visione del mondo arricchita dalla capacità di imparare continuamente da ciò che è nuovo e sconosciuto.”
Le opere di Hassan nascono dalla necessità di tracciare la costante tempo, che ci scorre addosso ma non è tangibile, attraverso tutti i suoi gesti pittorici (serie Time Lines) e dalla volontà di dipingere il concetto di luce e restituirla come fusione dell’essenza del singolo essere umano, il cui respiro viene espresso grazie alla vernice spray (serie Lights).
Anche i tappini delle bombolette per Hassan diventano elemento di ricerca, per realizzare le mappe delle città che lo hanno ospitato e lo ospiteranno istituzionalmente (serie Maps & Caps).
L’arte di Hassan è racchiusa anche nel gesto pittorico del suo pugno, una performance che esprime un concetto chiave delle sue creazioni: “I’m not punching to destroy, I’m creating”.
Così i suoi colpi diventano antitesi di distruzione, perché nulla si rompe o deteriora, ma tutto si crea e colora (serie Breaking Through/Breaking Through Black).
Questa serie, una tra le più celebri dell’artista, è composta da 121 opere su tela, realizzate dipingendo con i guantoni da boxe. La numerazione delle tele si riferisce ai round disputati sul ring da un giovanissimo Omar, lanciato parallelamente nel mondo dello sport professionistico che ha dovuto lasciare a causa del diabete, e che è stato motore di ulteriore produzione artistica.
Non solo pittura, anche la scultura è per Omar un ulteriore elemento di scambio positivo che amalgamandosi con i suoi colori diventa una vera e propria rappresentazione dell’armonia dei popoli, come ad esempio nella sua “PAX”, la dea alata incinta, attualmente in mostra all’interno della “Cappella del Cantico delle Creature” a Sacro Monte Di Orta.
Una delle sue opere più imponenti della serie Lights è invece esposta all’interno dell’aeroporto internazionale di Milano Malpensa Terminal 1.
Per Omar Hassan l’arte non è solo un mezzo espressivo, ma uno strumento per avvicinare le persone, per costruire ponti laddove spesso vediamo divisioni. La sua storia personale e la sua produzione artistica ci ricordano il potere dell’empatia e del rispetto reciproco in un mondo sempre più interconnesso.
Omar Hassan
Nato a Milano nel 1987, è cresciuto nella fusione di due culture diverse, che lo hanno reso curioso ed aperto al mondo.
Fin da bambino, ha manifestato una passione innata per l’arte, il muro di casa sua è stato la sua prima tela, dove il giovanissimo Omar ha lasciato fluire la sua immaginazione senza limiti.
Questa precoce inclinazione lo ha successivamente portato ad approfondire e affinare la sua tecnica pittorica, fino al diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove ha studiato pittura con Alberto Garutti, noto esponente dell’arte contemporanea italiana.
L’influenza concettuale che ha contagiato l’artista durante gli studi all’Accademia di Brera ha plasmato la sua arte nella gestazione di ogni progetto: l’energia, l’ispirazione e il concetto sono alla base di ogni gesto artistico.
Il risultato di questo processo è che le opere devono sempre essere caratterizzate da un’autonomia estetica e dall’inconscio dell’artista che si produce naturalmente durante l’esecuzione.