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Raccontare il Design – Isola Design

L’importanza di saper narrare storie che navighino con fiducia nel mare aperto della comunicazione

Collezione Trespade di Testatonda. Foto di Ivan Cazzola
Collezione Trespade di Testatonda. Foto di Ivan Cazzola

Navighiamo in un mare magnum di condivisioni scellerate, in cui la comunicazione indiscriminata è capitana di una nave destinata ad affondare. Eppure, ancora oggi, nessuno sembra essere in grado di resistere al fascino di una bella storia. Che cosa rende, quindi, una storia tra le tante degna di essere ascoltata? Qual è la strategia per distinguersi?

Esistono due tipi di storie: quelle incredibili, che si stenta addirittura a credere reali, e quelle comuni, che hanno il sapore di ciò che è ordinario. A entrambe occorre la voce che ne valorizzi la straordinarietà, perché tanto nelle storie eccezionali quanto in quelle normali, vive la bellezza. La chiave è nascosta proprio lì, allora: nel saper raccontare.

La community di Isola Design District è pregna di esempi di storie e progetti raccontati con l’energia e la passione di chi non si accontenta di essere un’ombra tra le tante, ma che desidera, piuttosto, tuffarsi con audacia in questo mare, rinunciando una volta per tutti a conformismi e inutili virtuosismi. Un’alleanza vincente tra design e storytelling.

In particolare, nell’articolo di oggi, condivideremo la storia di due studi di design emergenti, Testatonda e Galapagos, che hanno fatto della comunicazione e della creatività la bussola per navigare in questo mare.

Testatonda

Lo studio Testatonda nasce dall’unione di conoscenze ed esperienze nutrite in cinque parti differenti del mondo e convogliate in una vecchia falegnameria di Torino, dove lo studio attualmente svolge la propria attività. La sintesi dei differenti background di Matteo, Walter, Nicolò e Alessandro ha portato alla scelta del nome Testatonda, ispirato proprio al chiodo a testa tonda, elemento di congiunzione tra il mondo del ferro e quello del legno.

Investendo tantissimo nella costruzione di un modello comunicativo fondato su attenzione, creatività e ricerca, Testatonda ha colto da una parte le potenzialità e dall’altra le debolezze dei moderni canali social.

Collezione Trespade di Testatonda. Foto di Ivan Cazzola

È un comunicare ponderato, quello di Matteo, Walter, Nicolò e Alessandro, che il fotografo Ivan Cazzola ha saputo raccontare con maestria in uno shooting in cui la volontà di non prendersi troppo sul serio diventa espressione di grandissima profondità. Quest’ultima, infatti, è il file rouge della collezione Trespade, immortalata negli scatti e presentata quest’anno alla Milan Design Week.

Collezione Trespade di Testatonda. Foto di Ivan Cazzola

Collezione Trespade di Testatonda. Foto di Ivan Cazzola
Collezione Trespade di Testatonda. Foto di Ivan Cazzola

“L’isteria delle ore piccole per l’attenzione al minimo dettaglio” così Testatonda racconta, in parte, la propria collezione composta di una panca, una poltrona, un tavolo e un pouf, ognuno dei quali è stato forgiato per assolvere a un ruolo che attraversa e supera la mera funzionalità.

Collezione Trespade di Testatonda. Foto di Ivan Cazzola
Collezione Trespade di Testatonda. Foto di Ivan Cazzola

Quattro elementi d’arredo che accolgono, in una sintesi, le quattro differenti anime di chi li ha realizzati.

La panchina è definita, quindi, come una seduta pensata per accogliere le storie delle persone. La poltrona, invece, è giaciglio di pensieri ed emozioni individuali. Il pouf invita alla pausa. Il tavolo, infine, è rifugio di emozioni in attesa di essere vissute.

Quello di Testatonda è uno scavare a fondo nella materia, per realizzare un prodotto che racconti se stesso, il suo autore e chi ne vorrà usufruire. È un lavoro mai uguale a se stesso, la cui evoluzione funge da specchio al divenire stesso dell’uomo.

Galapagos

“Dare forma a nuove fantasie attraverso oggetti che vi travolgeranno e vi condurranno lontani, fin dentro i vostri sogni più strani”. Lo studio Galapagos, composto da Adriana e Alessandro, ha deciso di raccontarsi così, costruendo l’intera narrazione dei propri lavori, sul sogno e l’immaginazione.

Copán, Tikal e Cuicuilco dalla serie Mesoamericana. Visual 3D realizzato da SubDivision Studio
Copán, Tikal e Cuicuilco dalla serie Mesoamericana. Visual 3D realizzato da SubDivision Studio

Ogni progetto dello studio nasce come un racconto prima ancora di essere un prodotto, una storia atta a liberare l’immaginazione dalle catene della quotidianità, guidandola verso sogni inespressi o ricordi reali.

La serie Mesoamericana è il primo viaggio fantastico che Galapagos ha tramutato in design, un set di due sedie e un tavolo in acciaio inox in cui il linguaggio della produzione industriale, incontra quello della sperimentazione e dell’artigianalità, in un gioco di scambi ed influenze reciproche, dove il design entra ed esce senza vincoli dalla dimensione ludica che soggiace ad ogni forma di creazione.

Copán dalla serie Mesoamericana. Foto di Arianna Bonucci Ugurgieri

La serie è stata realizzata sognando le costruzioni in pietra mesoamericane dell’epoca precolombiana, capaci di racchiudere un’intera storia misteriosa ed evocativa custodendola in ogni pezzo di pietra.

La superficie dei prodotti realizzati da Galapagos, per natura, invece, è in grado di riflettere la vita che la circonda, esprimendo, ancora una volta, il desiderio di Adriana e Alessandro di manifestare, attraverso oggetti inanimati, la nascita e l’evoluzione di storie colme di vita.

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